Cura dell'animale anziano
La dieta dell'anziano ha come obiettivo quello di mantenere la sua qualità della vita migliore possibile ed il più a lungo possibile

Cosa cambia nella dieta
L'animale anziano ha meno energie di uno giovane: si riduce la sua attività fisica e rallentano i suoi riflessi. Con l'età, poi, si sviluppa una condizione di infiammazione cronica che, seppur di basso grado, è costante e contribuisce all'insorgenza di malattie croniche tipiche dell'età, come l'osteoartrite, alterazioni neurologiche, insufficienza renale, etc.
Proprio per questo motivo è importante supportare i nostri vecchietti, che hanno condiviso tutta la loro vita con noi, con un'alimentazione ad hoc che soddisfi i loro fabbisogni, li mantenga in buona forma fisica e che preveda delle integrazioni specifiche per contrastare l'ossidazione e l'infiammazione tipiche dell'avanzare dell'età.

Per prima cosa, verifichiamo la condizione corporea: è in peso forma? Con il "BCS" si stabilisce un punteggio che aiuta il nutrizionista a stabilire l'entità dell'eventuale restrizione calorica da applicare.


Il piano nutrizionale
Il percorso nutrizionale per l'anziano non prevede una restrizione proteica. Sì, hai capito bene! Le proteine non sono la causa di tutti i mali, soprattutto per un animale carnivoro come il cane o, ancor di più, il gatto! Anzi, dobbiamo aiutarli attraverso una corretta alimentazione a mantenere la massa magra, perché con l'età il tessuto muscolare tende naturalmente a ridursi. La corretta stima dei fabbisogni, poi, aiuterà il pet a non ingrassare eccessivamente per via della minore attività fisica.
L'integrazione di antinfiammatori naturali, antiossidanti, pre-probiotici, immunomodulatori e detossificanti aiuterà il pet a gestire quella condizione di "inflammaging" che porta con sé dolore e fatica.
Inoltre, il percorso prende in considerazione anche la componente emozionale dell'animale: spesso si tende a ridurre gli stimoli offerti ad un soggetto in là con l'età perché sembra meno interessato. In realtà dobbiamo fare il contrario, mantenere la sua mente attiva e offrirgli incoraggiamenti, come una pappa gustosa e dalle diverse consistenze, magari associata all'utilizzo di giochi di problem solving per stimolare e preservare le funzioni cognitive. L'obiettivo è quello di mantenere il benessere a 360°!
Quale dieta scegliere?
Il piano deve assicurare il soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali minimi stabiliti dalle linee guida nutrizionali FEDIAF (2025). Non basta pertanto ridurre la dose di alimento o aggiungere extra un po' alla buona, ma è necessario assicurare l'apporto dei nutrienti essenziali per il corretto funzionamento dell'organismo dell'animale nella specifica condizione fisiologica in cui si trova, senza esagerare con le kcal.
Una dieta casalinga è l'ideale per un cane anziano, anche se ha sempre mangiato commerciale (non è mai tardi per cominciare!) perché è completamente personalizzabile, è possibile modificare dosaggi ed ingredienti per rendere il pasto più appetibile e per aumentare il senso di sazietà. È possibile comunque scegliere tra dieta casalinga, mista o commerciale, facendo un'attenta valutazione dei mangimi disponibili affinché siano adatti alle esigenze specifiche del caso.
Per il gatto anziano, invece, se non ha mai mangiato casalingo sarà difficile fargli cambiare idea, purtroppo... il gatto è un animale neofobico, e questa caratteristica si accentua con l'età! Però si può optare per un buon alimento umido completo e una piccola dose di crocchette disponibili per la notte, sempre con integrazioni nutraceutiche mirate per supportarlo al meglio.​
I rischi dell'obesità
L'obesità è una vera e propria patologia, è frequente trovare pet anziani che sono anche in forte sovrappeso.
Le cause sono varie, tra cui le richieste di attenzione ai proprietari e da parte dei proprietari, la poca attività fisica a causa dei dolori articolari, la difficoltà di scegliere un alimento adeguato per le esigenze specifiche del pet.
Talvolta siamo portati a pensare che "il grasso è bello" e il pet che richiede costantemente cibo ci sembra felice, ma ci dimentichiamo che l'obesità è una malattia, e come tale si tratta di una condizione che si porta dietro tanti problemi e conseguenze, tra cui:
• malattie ortopediche
.• diabete mellito di tipo II
• anomalie nei profili lipidici
• malattie cardiorespiratorie
• disturbi urinari e riproduttivi
• neoplasie
• malattie dermatologiche
oltre a determinare probabili complicanze anestetiche, maggior durata della convalescenza e rischio di comorbilità. (German AJ, 2006,2016)



