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Reazioni Avverse al Cibo: allergie e intolleranze alimentari

Le Reazioni Avverse al Cibo (RAC) sono una risposta clinica anormale o esagerata all'ingestione di un alimento o di un additivo alimentare. Allergia (o ipersensibilità) alimentare e intolleranza alimentare sono due cose diverse: la prima è immunomediata, ovvero vede una reazione esagerata del sistema immunitario nei confronti di glicoproteine presenti nel cibo che vengono identificate come nocive, la seconda, invece, non comporta una reazione immunitaria. (FEDIAF 2020; Reedy et al., 1997).



ALLERGIA

Con il termine allergia si definisce una reazione immuno-mediata risultante in segni clinici tra cui il predominante (quasi il 100% dei casi) è il prurito (Rosser, 1993; Scott, 2001; White, 1986; White and Sequoia, 1989), che può essere generalizzato o localizzato, a volte limitato all'otite ricorrente. Alcuni casi di allergia alimentare nei cani si traducono in segni gastrointestinali (GI) quali diarrea e vomito (Scott, 2001; FEDIAF, 2020)

L’allergia alimentare è causata da reazioni d’ipersensibilità indotte dal contatto di glicoproteine idrosolubili, presenti nel cibo, del peso molecolare di 10-60 kilo dalton (kDa) con il GALT (Gastrointestinal Associated Lymphoid Tissue), tessuto immunitario particolarmente specializzato nella risposta ad Ag non-self che entrano per mezzo della mucosa intestinale), composto dalle placche del Peyer (linfociti B e T), dal tessuto linfoide disseminato nella lamina propria dell’intestino, dai linfociti intraepiteliali, dalle cellule presentatrici dell’antigene (cellule M e cellule dendritiche) e dai linfonodi mesenterici. Nel contesto delle allergie si ritrova l’anafilassi, una reazione allergica multisistemica acuta, pericolosa per la vita, derivante dall'esposizione a un agente responsabile. Nelle persone gli alimenti, le punture di insetti e i farmaci sono tra le cause più comuni (Oswalt and Kemp, 2007; Tang, 2003; Wang and Sampson, 2007).


INTOLLERANZA

L’intolleranza alimentare può essere il risultato di un deficit metabolico. Fra le RAC non immuno-mediate, si annovera l’idiosincrasia alimentare, ossia una reazione ad una componente alimentare che causa segni clinici associabili ad una reazione immuno-mediata al cibo (allergia alimentare), le reazioni idiosincrasiche, metaboliche, farmacologiche e tossicologiche. La sintomatologia cutanea (prurito), gastrointestinale (vomito, diarrea), neurologica (depressione o eccitabilità) o talvolta anafilattoide, che ne consegue, deriva da un processo infiammatorio non immuno-mediato, e cioè che non è mediata da una reazione del sistema immunitario.

Tutti gli individui possono mostrare sensibilità se ingeriscono determinate sostanze, presentando, per esempio, una reazione tossica ad un componente alimentare tossico (es. cipolle, uva), oppure una reazione microbiologica ad una tossina rilasciata da organismi contaminanti (es. micotossine) all’interno dell’alimento (FEDIAF, 2020).

Sempre riferibili all’ambito dell’intolleranza alimentare si possono includere la reazione farmacologica, ovvero reazione ad un alimento come risultato di un prodotto chimico di derivazione naturale o chimicamente aggiunto, provocando un effetto simil- farmacologico nell'ospite (come le metilxantine nel cioccolato o reazioni pseudo- allergiche (es. sindrome sgombroide) causate da alti livelli di istamina in pesci sgombroidi non ben conservati, come tonno, aringa, ricciola), e l’indiscrezione alimentare, reazione avversa derivante da comportamenti talvolta patologici quali golosità, pica o ingestione di vari materiali indigesti o spazzatura (FEDIAF, 2020).


ALLERGENI ALIMENTARI PIÙ COMUNI IN CANI E GATTI

Un allergene è una sostanza in grado di stimolare la produzione di anticorpi in quanto percepito come estraneo all’organismo e potenzialmente nocivo. Tutti i nutrienti hanno un potenziale allergenico in quanto “non-self”, e questo potenziale dipende dalle caratteristiche fisico-chimiche della sostanza.

Nel cane, così come nel gatto, gli alimenti più comuni responsabili di allergia alimentare comprendono proteine di derivazione animale, quindi carne (al primo posto il manzo, seguito da pollo, maiale, ...), pesce, uova, latte e derivati, e cereali come riso, frumento, mais e altri (White, 1986; Paterson, 1995, Kennis, 2006).

Per i mangimi umidi commerciali è molto difficile identificare quale tra i singoli ingredienti sia il vero responsabile dell’allergia: potrebbe trattarsi di conservanti e coloranti aggiunti durante la lavorazione, oppure di uno dei singoli ingredienti, ma impossibile da identificare poiché il processo di preparazione del mangime inscatolato ne può aumentare l’allergenicità rispetto alla proteina originale. Un individuo non allergico alla proteina originale potrebbe quindi risultare allergico alla molecola alterata dalla preparazione. Le reazioni d’ipersensibilità ad alimenti a base di pesce e alla frutta non sono state dimostrate negli animali domestici.


DIAGNOSI E GESTIONE DELLE REAZIONI AVVERSE AL CIBO

La diagnosi di allergia o intolleranza alimentare viene fatta dal medico veterinario solo a seguito di una dieta ad esclusione. La gestione delle allergie e intolleranze alimentari prevede una dieta ad eliminazione contenente un'unica fonte proteica e un'unica fonte di carboidrati a cui l'animale non è mai stato precedentemente esposto. Diete commerciali ipoallergeniche contenenti fonti proteiche idrolizzate o fonti non comunemente utilizzate sono spesso impiegate per la diagnosi di RAC (Case et al., 2010).

Alcuni esempi di novel proteins possono includere alimenti come calamari, alligatore, bufalo, cervo, anatra, canguro, renna, soia (Deng et al, 2016) o prodotti originati da insetti come farine di larve della farina, grilli e mosca soldato (Bosch et al., 2014).



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